martedì 28 febbraio 2012

La superficie liscia delle cose

Internet ci ha abituati a pensare che il mondo sia liscio, uniforme, omogeneo in ogni sua parte. Il sito di un hotel americano può essere perfettamente uguale al suo omologo russo, o indiano, o brasiliano. Stessi colori, stessa grafica, stesso utilizzo e informazioni. E così, tutto nel ciberspazio ci porta a pensare che viviamo in un unico, grande villaggio in cui gli essere umani ai suoi estremi non differiscono che per delle sfumature.
Eppure, ogni tanto in questa superficie liscia si aprono dei crepacci che fanno intravedere quello che c'è sotto. E' quello che mi è capitato durante la prenotazione on-line del mio hotel in India. Dopo aver prenotato, girovagavo per il sito per avere qualche info aggiuntiva, che so, sui luoghi da visitare lì intorno. Sono finito sulla pagina dei "siti partner", e ho cliccato su quello che sembrava un sito di una società di escursioni. Ecco, sembrava. Perché era invece un sito matrimoniale indiano. In un attimo mi sono trovato catapultato in un' orgia di sari rossi, di parenti festanti, e di signori che ringraziavano profusamente il sito perché avevano finalmente trovato una moglie.
E' anche per questo, del resto, che ho accettato di andare in India per un paio di mesi: per capire quanto possono essere diverse, davvero diverse, le persone del mondo. E per capire quanto, invece, sono accomunate dalla loro umanità. E' in fondo la domanda che, ogni giorno, rivolgiamo alla persona che di volta in volta ci troviamo davanti: quanto sei simile a me, e quanto sei diverso? che è una versione appena più articolata di una domanda ancora più fondamentale: mi posso fidare di te?
Quando pensiamo di poter rispondere a queste domande, di solito la persona che ci troviamo davanti in quel momento, ce la facciamo amica o ce la sposiamo - a seconda dei casi.

lunedì 27 febbraio 2012

Vado in India per lavoro. Per due mesi.


Le reazioni alla notizia sono state, grosso modo, le seguenti:

"AAAAAAHHHHH!!!!!"
" eh, sì, mi mandano lì per due mesi"
"ah vabbè, per due mesi...."
(mia madre, che pensava che mi deportassero per sempre)

"....."
"Amore? Amore?"
(mia moglie, che se avesse potuto mi avrebbe strozzato seduta stante)

"Attento a quello che mangi, puoi prenderti le malattie"
(collega 1)
"Attento a quello che bevi, che ti becchi il cagotto"
(collega 2)
"Lì vendono un sacco di oro, puoi prenderne un po'"
(collega 3. L'India, un posto dove, principalmente, prendere qualcosa - qualsiasi cosa)

"Ah-ah-ah! alla fine di hanno inc****to!"
(Amico 1. Ma non vale, è anche collega e sa come vanno queste cose)

"Mh-mh-mh... alla fine sono riusciti a mettertelo in quel posto"
(Amico 2. Anche lui collega - no, non ho solo colleghi come amici, 'sti due disgraziati li conoscevo da prima)

"Bello! ma ti pagano?"
(mio fratello, il soldo prima di tutto. Sarebbe stata la prima cosa a cui avrebbe pensato anche se fossi andato sulla Luna)

"Sì ma tanto il primo giorno verrà comunque punto dalle zanzare lì. E sono quelle che portano la malaria"
(Medico 1. Grazie, eh?)

"Ma che se le fa a fare tutte queste vaccinazioni? tanto, se si deve beccare qualcosa se la becca"
(Medico 2. I medici, la genìa più fatalista sulla faccia della terra)

"...potrebbe anche lavarsi i denti con l'amuchina..."
(Medico 3. E uno scafandro no? Comunque apprezzo la creatività, questa non sarebbe venuta in mente nemmeno a me)

"profilassi antimalarica?"
"Sì, sicuramente non l'avete, la prenoto magari...."
"Ma no, certo che ce l'abbiamo, ecco qui"
(Farmacista. C'è qualcosa che non so sulla mia città?)

"TèTèTèTè..."
(mia figlia di otto mesi, che non sa che non vedrà il papà per un po', e solo a pensarci mi si spezza il cuore)

"Bella di nonna!"
(mia suocera che, cuore di nonna, già pregusta i giorni in più passati con la nipotina)

"In India mangerai male"
(Tutti. Indistintamente.)